Corno Battisti da Valmorbia, Trentino


Itinerario ad anello molto interessante, dal grande valore storico e naturalistico e dai panorami mozzafiato. Il Corno Battisti (al tempo Monte Corno) fu protagonista della Prima Guerra Mondiale e le testimonianze dei lavori di difesa sono notevoli fra cunicoli, postazioni, gallerie di mina.

Certamente meno famoso della Strada delle 52 Gallerie (ci troviamo infatti sul Massiccio del Pasubio), ma di fatto un itinerario grandioso.

Testimonianze di Guerra
Testimonianze di Guerra

Diversi i sentieri di salita, noi abbiamo percorso il sentiero Galli con partenza da Valmorbia (Vallarsa) percorrendo quindi le gallerie scavate dai soldati durante il Primo Conflitto.

Dettagli del percorso

  • Partenza: Valmorbia (Tezze) circa 700 m – Vallarsa, Trentino
  • ATTENZIONE POCHI POSTI AUTO
  • Arrivo: Corno Battisti 1778 m
  • Dislivello: 1100 D+
  • Sviluppo: 11 km
  • Tempi: 6/7 ore
  • Difficoltà: EEA percorso in parte attrezzato, se pur non difficile
  • Periodo: primavera-autunno (in assenza di ghiaccio)
  • Attrezzatura: normale abbigliamento escursionistico, torcia, eventualmente caschetto e kit ferrata.
  • Tempo percorrenza galleria di mina: circa 30/40 minuti (dipende da quanto ci si ferma durante la visita)

Descrizione percorso al Corno Battisti

Partenza dal parcheggio di tezze di Valmorbia verso il Corno Battisti
Segnavia parcheggio a Tezze Valmorbia

Presso l’abitato di Tezze Valmorbia si lascia l’auto, attenzione ai pochi posti disponibili. Troviamo subito le indicazioni all’inizio del parcheggio, risaliamo per qualche minuto la stretta strada asfaltata seguendo il segnavia 122a. Proseguiamo ancora su strada sterrata incontrando il primo bivio: a sx il sentiero 123 (che sarà quello di ritorno), a dx continuamo sul 122a. Passiamo davanti un’antica Calchera, cioè dei vecchi forni che venivano utilizzati per “cuocere” delle pietre che a fine processo davano la calce.

segnavia 122a sentiero da seguire
segnavia 122a sentiero da seguire
Inizio sentiero su strada forestale verso Corno Battisti
Inizio sentiero su strada forestale
Segnavia 122a verso sentiero Galli
Segnavia 122a verso sentiero Galli
Antica Calchera
Antica Calchera

Per circa 1,5-2 ore il sentiero è, a mio parere, noioso e ripido in mezzo al bosco. Sempre ben indicato con segnavia sugli alberi. Passiamo per Malga Trappola e siamo già a quota 1.316 m. In pochissimo arriviamo alla Sella di Trappola a 1.434 m. Arrivati qui l’itinerario si fa più avvincente e storico.

verso Sella di Trappola
verso Sella di Trappola
Sella di Trappola a 1433 m
Sella di Trappola a 1433 m

Proseguiamo a sx su sentiero attrezzato Galli 122c (che inizia poco dopo con i primi cordini).Tratti di sentiero panoramico, si alternano a divertenti tratti attrezzati (verticali) e si visitano le prime gallerie scavate durante la Prima Guerra Mondiale.

Tratti attrezzati del sentiero Galli sul Corno Battisti
Inizio sentiero Galli
Panorama verso Adamello
scorci panoramici dal Corno Battisti
I primi tratti attrezzati del Sentiero Galli
I primi tratti attrezzati del Sentiero Galli
Le Gallerie del Corno Battisti
Le Gallerie del Corno Battisti

Saliamo brevemente un ghiaione a zig zag che affianca pareti verticali molto affascinanti e suggestive.

Testimonianze di Guerra
Testimonianze di Guerra
Ghiaione
Ghiaione

Con una breve deviazione a destra su sentierino stretto erboso, arriviamo alla parte più interessante, secondo me, dell’intero anello: le gallerie di mina. All’entrata si trova un pannello informativo con presente la piantina della galleria, un sistema di scavi e ripide scalinate (umide) nel cuore della montagna, molto suggestivo.

Pannelli illstrativi che si trovano lungo il percorso al CornoBattisiti
pannelli illustrativi: le gallerie del Corno Battisti

Siamo alla Bocca del Leone. Questo sistema di fortificazioni è uno più importanti della zona e il sistema di gallerie attrezzate (con cordino) si arriverebbe fino alla sommità: ahimè l’ultimo tratto è chiuso per crollo.

dentro le galleria di mina
dentro le galleria di mina

Si sale nel cuore della montagna riflettendo sulle atroci vicende che hanno caratterizzato questa montagna dai panorami e scorci stupendi.

Dentro le gallerie di mina del Corno Battisti
Dentro le gallerie di mina del Corno Battisti
stemma 160° compagnia Corno Battisti
stemma 160° compagnia
Gallerie del Corno Battisti
Tratti di sentiero sulle gallerie di mina
Ingresso gallerie di mina Corno Battisti
Ingresso Gallerie di Mina

Arriviamo al bivio Cisterna dove è presente appunto una cisterna con lo stemma della 127 Compagnia Zappatori, a sx si prosegue verso la postazione di Medicazione mentre noi proseguiamo a destra per pochi minuti fino a giungere al Pozzo della Carrucola. In origine serviva per calare il materiale di scavo. Al bivio per il pozzo si troverebbe la galleria che sale alla cima, oggi chiusa/sbarrata per crollo.

Cisterna dentro il Corno Battisti
Cisterna dentro il Corno Battisti Compagnia Zappatori
Rete di gallerie di mina al Corno Battisti
Rete di gallerie di mina al Corno Battisti

Scendiamo il pozzo per qualche metro in verticale nel buio (è attrezzato con scala e cavo metallico). E’ molto suggestivo ma se bagnato può risultare insidioso. Prestiamo attenzione durante la discesa e scendiamo uno alla volta per non muovere sassi.

Il pozzo della Carrucola Corno Battisti
Il pozzo della Carrucola
Pozzo della Carrucola
Pozzo della Carrucola

Giungiamo alla base del pozzo dove usciamo nuovamente all’aria aperta riprendendo il sentiero che sale verso la cima (15 minuti). Una breve discesa e poi salita a zig zag incontrando, lungo il percorso, la targa sulla roccia in memoria di Franco Galli.

panorama verso Adamello e Brenta
panorama verso Adamello e Brenta
Targa in ricordo di Franco Galli
Targa in ricordo di Franco Galli

Al bivio saliamo a destra verso la cime del Corno Battisti dove saremo dovuti sbucare invece di scendere il Pozzo della Carrucola.

bivio
bivio verso la cima del Corno Battisti

Cima molto panoramica sul Gruppo del Carega, Gruppo Adamello-Brenta, Pasubio… solo per nominare i principali gruppi.

Visuale dalla cima
Sulla Cima del Corno Battisti
Visuale dalla cima del Corno Battisti
Cima Corno Battisti

Dalla cima torniamo sui nostri passi verso il bivio e proseguendo verso la Selletta Battisti 1.740 m dove troviamo un piccolo altare e una lapide (in realtà dovrebbero essere due…spero che qualcuno non l’abbia divelta appositamente).

Segnavia di ritorno
Segnavia di ritorno
Selletta Battisti
Cippo e altare alla Selletta Battisti
Cippo di Fabio Filzi
Cippo di Fabio Filzi

Qui infatti, furono catturati i due irredentisti trentini Cesare Battisti e Fabio Filzi dei quali parleremo brevemente in seguito.

Ritorno a Valmorbia

Valico del Menderle
Valico del Menderle

E’ giunto il momento di tornare a valle. Proseguiamo sul sentiero 119b per arrivare al Valico delle Menderle. In questo tratto il sentiero è un po’ stretto ed esposto (circa 20 minuti). Al valico incrociamo il sentiero 123 che scende ripidamente a valle (in circa 2 ore). Si prosegue su sentiero sconnesso, coperto di foglie che nascondono radici insidiose fino ad incrociare il bivio incontrato al mattino e in pochi minuti siamo al parcheggio chiudendo il nostro soddisfacente giro.

segnavia 123 per il ritorno a Valmorbia
segnavia 123 per il ritorno a Valmorbia
pareti verticali
pareti verticali durante la discesa
Segnavia di ritorno dal Valico del Menderle
Segnavia di ritorno dal Valico del Menderle

Note storiche Corno Battisti

Le vicende atroci del Corno Battisti furono le più importanti della zona per due motivi:

  • la cattura di Cesare Battisti e Fabio Filzi
  • la presa del Monte Corno che divenne una delle cime simbolo.

Il Corno di Vallarsa fu una delle posizioni più contese del Massiccio del Pasubio, straordinario punto di osservazione e strategico di difesa. Fu occupato nei primi mesi di guerra dall’Esercito Italiano. Nel maggio del 1916 venne ripreso dall’esercito austro-ungarico che riportò alla riconquista di quasi tutto il massiccio. Famosa fu la cattura nel 1916 di Cesare Battisti. Nacque a Trento e con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915 si arruolò volontario nel Regio Esercito nel corpo degli Alpini. Fu catturato e condannato a morte per alto tradimento dall’Impero Austriaco nel tentativo di conquistare la Cima del Monte Corno. Fu condotto a Trento e impiccato al Castello del Buonconsiglio. Non a caso il Monte Corno divenne Corno Battisti.

Vista la difficoltà di riconquista da parte dell’Esercito Italiano decisero, nel 1917 di far saltare in aria la cima. Attraverso notevoli lavori realizzarono tantissime gallerie di mina e contromina che rimasero inutilizzate. Nel 1918, infatti, l’Esercito Italiano attraverso un’azione ardita, riconquistò la cima.

Considerazioni

Certamente meno conosciuto della Strada delle 52 Galleria (o Strada della Prima Armata), ma dal mio punto di vista di grande interesse storico e naturalistico, itinerario selvaggio dagli scorci panoramici favolosi. Il percorso è in parte attrezzato per cui sono richieste una certa esperienza e dimestichezza in montagna. Viene consigliato l’uso di caschetto, kit ferrata, torcia. (attenzione le gallerie possono essere scivolose). Indossare calzature idonee. Video del Corno Battisti.

Nei percorsi attrezzati trovo ottime le calzature del brand CMP modello Moon Mid. Sono dotate di una suola morbida con un ottimo grip su roccia.

Ti raccomando di prendere visione di questa nota : Avvertenze sui contenuti presenti in passi Sospesi ed esonero ogni responsabilità.

Disclaimer

Se vuoi affrontare gli itinerari percorsi da me in Passi Sospesi, devi considerare sempre le tue capacità, la conoscenza che hai dei terreni di montagna, il tuo allenamento. E’ bene informarsi in loco prima di intraprendere sentieri che magari potrebbero essere, in determinati periodi, chiusi ad esempio per manutenzione o altro. Soprattutto in caso di neve. Conoscere le condizioni meteo e leggere il bollettino valanghe è fondamentale. L’attrezzatura che si usa idem. Chi và in montagna lo fa a proprio rischio e pericolo, sempre attenti mi raccomando!


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