Una facile passeggiata quella della “Cassetta del Viandante” di un paio d’ore con partenza presso La Laita, la contrada di gusto a Crespadoro, Alta Valle del Chiampo, in provincia di Vicenza.
I parcheggi situati alla Laita sono riservati ai clienti del locale. Pertanto, è consigliabile lasciare l’auto nel parcheggio del paese e proseguire a piedi, aggiungendo circa mezz’ora al percorso descritto, per un totale di circa 1,5 km e 170 metri di dislivello in più.
Per questo itinerario, parcheggia nel parcheggio sotterraneo a Crespadoro. Esci a piedi e dirigiti verso la curva dove troverai una fontana con l’insegna Crespadoro. Accanto alla casa a sinistra, c’è un sentiero che conduce alla Laita.
Tuttavia, il locale è chiuso il lunedì e il martedì, e durante la settimana apre solo la sera. Potreste chiedere ai proprietari di parcheggiare qui se vi fermate a mangiare dopo l’escursione. In questo caso, vi consiglio di prenotare.
La passeggiata Cassetta del Viandante è carina, soprattutto a mio parere nella parte finale del tragitto. Lungo l’itinerario (attenzione, niente di difficile ma non è ben segnalato).

Escursione Cassetta del Viandante
In verità, non sono sicura se questo sia esattamente il nome del sentiero, ma mi sembra il più appropriato. Ricordo che il sentiero non è un percorso CAI.
Parto dalla Laita e, su una strada sterrata, oltrepasso la contrada sulla destra. Nella prima parte del percorso, trovo dei segnavia: pali di legno piantati a terra con la punta colorata di rosso, come questo.
Proseguo in salita fino al primo bivio, dove la segnaletica (vecchia ma leggibile) ci indica a sinistra “SALVANELLO – STRIA”. Faccio questa piccola deviazione a sinistra per trovare la prima Cassetta del Viandante in legno, che raccoglie al suo interno poesie e racconti sulle magiche creature del bosco, tra cui i Salvanelli e le Anguane.




SALVANELLO O SANGUANELLO
Sono creature fantastiche della tradizione popolare che abitano nei boschi e nei prati. Sono folletti buoni e anche burloni, amano scherzare e fare qualche dispetto innocente. Possono trasformarsi e diventare, per esempio, un innocuo animaletto.
LE ANGUANE
Creature magiche e mistiche, incantevoli donne notturne dalle sembianze di ninfe o dee dell’acqua, con occhi azzurri e capelli corvini, e serpenti che si manifestano al calar delle tenebre.
Numerose storie e leggende circondano le Anguane.
Ritorno sui miei passi e proseguo verso Orco Castagno, sempre in salita su un sentiero ampio e agevole.

Trovo l’indicazione un po’ confusa per contrà ZERBATI. Man mano che salgo, il bosco diventa rado lasciando spazio alla vista su Cima Marana, incorniciata da uno splendido cielo azzurro. Passo il vecchio castagno e proseguo su strada sterrata fino ad entrare e attraversare la contrà.



Noto alcuni particolari sulle case, capitelli antichi e la vecchia fontana. Questi dettagli mi piacciono moltissimo, i segni di un tempo, delle vecchie contrade di montagna. Proseguo oltre senza mai deviare, vado sempre dritta (se avete dubbi chiedete agli abitanti della contrà). Arrivo in prossimità di un incrocio e trovo il capitello e sull’incrocio un pannello che illustra un altro itinerario che potrebbe essere interessante… Percorso panoramico delle contrade di Altissimo. Ora devo proseguire per qualche centinaio di metri su strada asfaltata facendo attenzione alle auto, anche se qui molto traffico a dire il vero non c’è.



Fate attenzione perché prima delle prossime case dovete svoltare a 180° a sinistra (si vede la stradina sterrata proprio sotto quella asfaltata). Da qui scendete sempre lungo la stradina passando pareti gocciolanti e una casa diroccata fino a un ponte dove l’acqua ha scavato nei secoli la roccia in modo molto suggestivo. Vale la pena fermarsi un attimo. Si tratta del torrente Righello. Dopo il torrente proseguite a sinistra e al bivio continuate sulla sinistra in leggera salita. Al secondo bivio proseguite invece in discesa: un vecchio cartello (rotto) indica LAITA.



Scendete affiancando un recinto con pecore e muli. Il sentiero in questo tratto è un po’ ripido, fate attenzione se è bagnato. A sinistra scorre il torrente fino ad arrivare a un ponte in legno in un posto molto suggestivo e caratteristico, quasi magico. Il torrente qui forma piccole cascatelle e giochi d’acqua. Oltre il ponte il sentiero sale ancora un po’ ripido, al lato trovi una corda corrimano per aiutarti in caso fosse bagnato o lo trovassi difficile. Poco dopo troverete un’altra Cassetta Del Viandante. Vale la pena fare una breve pausa e leggere qualche riga delle favole scritte: leggerle da soli in mezzo al bosco ha un che di molto mistico, sembra che i Salvanelli siano qui nascosti a osservarmi o a tendere qualche scherzetto simpatico. A me piace pensare così, se non si è un po’ bambini… beh, la magia svanisce, in tutte le cose.




Ora il sentiero è affiancato da una staccionata in legno, al termine della quale mi trovo su un tratto pianeggiante. Alla fine del percorso c’è una zona con tavoli e panchine. Sono arrivata al termine; ancora qualche minuto e sarò nuovamente alla baita. Peccato sia chiusa, altrimenti mi sarei meritata una bella merenda.




SENTIERO IN SINTESI:
- PARCHEGGIO CONSIGLIATO: Sotterraneo a Crespadoro
- PUNTO DI PARTENZA: La Laita
- TIPOLOGIA SENTIERO: ad anello
- DISLIVELLO: 200 D+ ( da sommare ad altri 170 metri se parti da Crespadoro park)
- SVILUPPO: 5 km ( da sommare altri 1,5 km se parti da Crespadoro park)
- DURATA: 1,5-2 ore tutto l’anello (escluse soste)


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