Cammino a Madonna della Corona dal Rifugio Bertagnoli, Crespadoro (VI). Abbiniamo un bellissimo trekking in montagna fino ad arrivare a visitare il Santuario Madonna della Corona, sul Monte Baldo in provincia Verona. Sveglia alle 4, ore 6 partenza dal rifugio. La sveglia è piuttosto dura, ma ce la posso fare (poi con gli anni ci si abitua).
Iniziano sempre così i nostri cammini verso il santuario Madonna della Corona. La prima volta, il mio primo pellegrinaggio, è stata un’esperienza intensa: la fatica si è fatta sentire lungo il percorso. Ma, con il tempo, si imparano tanti piccoli accorgimenti per rendere il cammino più leggero. Uno zaino troppo grande significa portare troppe cose, mentre è fondamentale portare solo l’essenziale. Non dimenticherò mai quella volta, la mia prima escursione sul ghiacciaio dell’Adamello, quando un amico guida alpina mi disse: “Tu, Stefy, hai troppo comfort nello zaino”. Con il passare degli anni, però, si impara.

LA PARTENZA DAL RIFUGIO BERTAGNOLI
Per arrivare al punto di partenza si sale verso l’alta valle del Chiampo, in direzione di Ferrazza e poi di Campodalbero, giungendo infine alla località La Piatta, con possibilità di parcheggiare anche prima. La strada che conduce al rifugio è una tipica strada di montagna, quindi stretta.
Il cammino che parte dal rifugio Bertagnoli a Madonna della Corona è un itinerario di montagna molto bello e panoramicamente molto suggestivo. Il percorso dura un giorno e mezzo, con una notte in un piccolo hotel di montagna. L’ultimo tratto prima del Santuario è costituito da ben 1500 gradini, con un dislivello di circa 700 mt. C’è chi percorre solo questo ultimo tratto che è segnalato come turistico, ma che non bisogna sottovalutare se non si è abituati a camminare in montagna. I gradini sono lisciati dal tempo e dal passaggio delle persone per cui si rischia anche di scivolare se ha piovuto. C’è un breve tratto con cordino ma niente di difficile.
Tutto l’itinerario invece è da considerarsi difficoltà media. Si tratta di un percorso prevalentemente di montagna.
Un’altra opzione, sempre partendo dalla Vallata del Chiampo, è il percorso che collega i due santuari. Questo rappresenta il “cammino” originale, che parte dalla Pieve di Chiampo e arriva al santuario della Madonna della Corona, richiedendo diversi giorni di viaggio.

IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA CORONA
Il santuario della Madonna della Corona è un luogo di fede molto suggestivo incastonato fra le rocce. Si trova a 774 mt e si affaccia a strapiombo sulla Val D’Adige. Una meta, il cammino, per chi desidera unire un itinerario a contatto con la natura ad un momento personale di raccoglimento o preghiera. E’ un luogo di silenzio e di meditazione e merita sicuramente una visita almeno una volta.

COME ORGANIZZO IL CAMMINO A MADONNA DELLA CORONA E COSA MI SERVE
Solitamente stimiamo circa 13 ore di cammino (comprese le pause) per il primo giorno e 5 ore per il secondo (comprese le pause), per un totale di circa 51 km. Fissiamo le varie tappe e un minimo di “tabella”. Passeremo una notte all’Hotel Ombra a Fosse, che prenotiamo con anticipo altrimenti rischiamo di trovare full. Ne esce quindi un piccolo programma di massima:
1° GIORNO
- ore 6 Partenza dal rif. Bertagnoli
- ore 9 rifugio Pertica
- ore 9 – 9.30 pausa al rif. Pertica
- ore 11 Malga San Giorgio
- ore 11 – 11.30 pausa a Malga San Giorgio
- ore 14 Malga Lessinia
- ore 14 – 15 pausa a Malga Lessinia
- ore 17.30 Hotel Ombra a Fosse
2° GIORNO
- 8.00 partenza dall’hotel
- ore 10.00 Peri – pausa
- ore 11.10 Brentino Belluno (VR)
- ore 11.10 – 11.20 pausa a Brentino
- ore 12.45 Santuario
Mi occuperò dello zaino e della valutazione delle condizioni meteo pochi giorni prima della partenza prevista. In base a queste, decideremo se confermare o modificare la data stabilita, appunto qualche giorno prima.
LISTA PER LO ZAINO: COSA PORTO E COME MI VESTO?
All’inizio dei miei cammini portavo con me di tutto, ma con il tempo ho imparato a scegliere solo ciò che è davvero essenziale. Ecco la mia lista:
- zaino 30 litri
- sacca idrica con sali. Parto con 1 litro di acqua, tanto poi ci sono i ristori per rifare il pieno
- barrette, banana, panino, frutta secca, del cioccolato fondente. Lungo il percorso eventualmente ci sono i rifugi
- cerotti per vesciche
- 3 paia di calze per il trekking + un calzino per arrivo al Santuario . Le calze pulite che userò la sera in hotel saranno quelle che indosserò il giorno seguente per il cammino. Un piccolo trucco, il primo giorno a metà cammino, cambio le calze. E’ un toccasana per i piedi e mi evita di portare le scarpe da ginnastica. Uso uno scarpone CMP che è leggero, comodo e allo stesso tempo mi protegge un minimo la caviglia. Ed e’ molto confortevole.
- 3 t-shirt, quella che indosso più una per la sera che sarà la stessa che indosserò durante il cammino del giorno successivo e la terza per cambiarmi una volta arrivata al Santuario
- 1 pantalone lungo e 1 corto. Il corto lo userò entrambi i giorni. Il lungo per la sera e per quando arrivo al Santuario (oppure due pantaloni lunghi fra cui un leggings che occupa poco spazio, da mettere alla sera)
- Intimo
- ciabatte leggerissime, tipo quelle da viaggio che si accartocciano
- dentifricio e spazzolino mignon da viaggio
- pettine piccolo
- crema solare piccola stick protezione 50
- kit pronto soccorso
- guscio
- pile tecnico
- piumino leggero (a discrezione)
- buff o cappellino
- occhiali da sole
- salviettine umidificate (magari monodose) per quando arrivo al Santuario. Ci sono delle sale a disposizione dei pellegrini in cui ci si può cambiare e darsi un sciaquata veloce. Li poi si possono lasciare anche gli zaini (incustoditi però…)

TUTTO PRONTO, PARTIAMO!
Il sentiero che parte dal Rifugio Bertagnoli, a 1.225 metri, e sale al Passo della Scaggina, a 1.548 metri, presenta alcuni tratti iniziali esposti, attrezzati con un cordino. Anche se l’abbiamo percorso molte volte, essendo le 6 del mattino, prestiamo sempre la massima attenzione. La prudenza non è mai troppa.

In 35 minuti raggiungiamo il passo, superando tra l’altro il mio record personale per questo tratto di sentiero, che spesso durante l’anno utilizziamo come “allenamento”, simile a quello di Cima Marana. La segnaletica CAI indica 1 ora per arrivare al passo.
Nel frattempo, le prime luci del mattino tingono di rosa il Monte Zevola (chiamato da noi in dialetto “Seola”). Proseguiamo verso Malga Fraselle di Sopra, a 1.630 metri, seguendo un sentiero dolce e pianeggiante che, dopo la malga, diventa leggermente più ripido fino a raggiungere il Passo Zevola, a 1.820 metri. Essendo in anticipo rispetto alla tabella di marcia, ci concediamo uno spuntino veloce, ammirando uno straordinario panorama sul Gruppo dell’Adamello Brenta.

VERSO IL RIFUGIO PERTICA
Da qui, un breve tratto in discesa ci conduce al Passo Tre Croci, a 1.716 metri, il punto di incontro tra le province di Verona, Vicenza e Trento. Proseguendo lungo un ripido sentiero tra i mughi, raggiungiamo prima il Passo Plische, a 1.900 metri, e successivamente il Rifugio Scalorbi, a 1.767 metri, che troviamo ancora chiuso. Tuttavia, questa non è la nostra prima tappa anche se con la nuova gestione del 2024 sicuramente lo diventerà.

Non c’è anima viva sui sentieri, tranne qualche piacevole incontro con i camosci. Manteniamo un buon ritmo e, percorrendo la strada sterrata, in breve tempo raggiungiamo il Rifugio Pertica, situato a 1.530 metri di altitudine. Qui ci concediamo una mezz’ora di relax: c’è chi non rinuncia a un buon caffè, chi si delizia con un dolce tipico, lo Zaleto, preparato con farina di polenta, davvero squisito, e chi approfitta per fare scorta d’acqua.

VERSO MALGA SAN GIORGIO
Alle 8:30 si riparte puntuali, affrontando subito un tratto piuttosto impegnativo per rompere il fiato. Proprio dietro il rifugio inizia il sentiero che conduce al Passo Malera, a 1.722 metri di altitudine.

Questo tratto di sentiero è davvero uno dei miei preferiti, anzi, tutto il giro mi entusiasma. I pascoli della Lessinia, con il loro verde intenso e il profumo di natura, trasmettono una sensazione di freschezza e tranquillità. Le mucche al pascolo completano il quadro, rendendolo ancora più rilassante. Dal Passo Malera fino a Malga San Giorgio, il sentiero che attraversa i pascoli procede in discesa. Passo dopo passo, tra chiacchiere e risate, arriviamo alla nostra prossima meta, un luogo che un tempo era un rinomato centro sciistico, molto frequentato. Siamo in anticipo! Approfittiamo per concederci un momento di relax: un buon panino e il famoso cambio calze, un vero toccasana per i miei piedi. Non potete immaginare il sollievo che si prova indossando calze asciutte e pulite!

LESSINIA
Le tappe successive si snodano lungo strade sterrate, attraversando i verdi prati della Lessinia, fino a raggiungere prima Malga Lessinia e poi il Passo delle Fittanze a 1.399 metri.

A dire il vero, ci concediamo una breve pausa anche alla Malga Lessinia: il luogo vale davvero la sosta, e lo spazio per una birra non manca. Ci stiamo divertendo tantissimo, la compagnia è fantastica e l’andatura è simile per tutti. Un cammino così avvicina sempre le persone tra loro, creando maggiore intimità; ci sono momenti di confidenze, di chiacchiere, in cui ci si conosce ancora meglio.
Da questo punto in avanti la stanchezza comincia a farsi sentire. Il Passo Fittanze, situato nel comune di Erbezzo, è un valico che ospita anche un monumento dedicato ai caduti in guerra.
Lo oltrepassiamo e ci dirigiamo verso una struttura in cemento armato, decisamente poco estetica, che ricorda la forma di una pinna. Attraversiamo il sentiero che passa sotto di essa. A essere sinceri, non ho mai capito esattamente di cosa si tratti. Pare che fosse un vecchio ripetitore utilizzato dalla Telecom anni fa, ma non ne sono sicura, poiché queste informazioni le ho trovate online.

Proseguiamo quindi in direzione Fosse, facendo una breve sosta presso una birreria lungo il percorso, per poi raggiungere l’Hotel Ombra tramite strada.

IL MATTINO SEGUENTE VERSO MADONNA DELLA CORONA
Colazione alle 7:30, partenza alle 8:00: ci attende una bella discesa, e le ginocchia a fine giornata saranno grate! Dal nostro albergo saliamo per cinque minuti per imboccare il Sentiero del Giubileo.


Iniziamo la discesa percorrendo ampi prati verdi in direzione di Peri, per poi continuare alternando tratti di strada asfaltata e sentieri più ripidi.



Raggiungiamo quindi Rivalta e successivamente Brentino Belluno (provincia di Verona), dove ci fermeremo per una pausa prima di affrontare il celebre sentiero con circa 1.500 scalini. In circa un’ora, superando 600 metri di dislivello, arriveremo al Santuario della Madonna della Corona (sentiero indicato con un tempo di percorrenza di 2 ore).
Dal centro del paese, vicino a una fontana, ha inizio il Sentiero della Speranza. Poco dopo si raggiunge una croce situata su una terrazza panoramica con vista sulla Valle dell’Adige.



Il percorso prosegue fra gradini e tratti di sentiero ed è davvero tutto molto suggestivo.

Attraversiamo una grotta, la Grotta della Speranza, lasciando un pensiero personale sul libro del pellegrino.

Ci si alza ancora, e pian piano il Santuario appare, incastonato tra le rocce. Uno spettacolo mozzafiato che regala ogni volta una sensazione unica: manca poco, siamo quasi arrivati. Il Ponte del Tiglio ci guida verso l’ingresso del Santuario. L’atmosfera qui è sempre speciale; stanchezza e fatica si dissolvono, lasciando spazio a un profondo senso di pace e spiritualità. Anche quest’anno, la felicità di aver raggiunto questa meta straordinaria si rinnova. C’è chi accende una candela, chi partecipa alla Santa Messa, chi si prende un momento di relax, seduto su una panchina a contemplare la quiete e la serenità. E c’è chi ritira il Certificato del Pellegrino.


Per il ritorno abbiamo organizzato tutto: qualcuno verrà a prenderci direttamente al parcheggio del Santuario per riportarci a casa. Sono stati due giorni splendidi, un ricordo che porteremo sempre con noi. Arrivederci, ci rivediamo il prossimo anno!

Sul mio profilo Instagram trovi un breve video del cammino.
Ti raccomando di prendere visione di questa nota : Avvertenze sui contenuti presenti in passi Sospesi ed esonero ogni responsabilità.
Complimenti Stefania è veramente splendido ed altrettanto è la descrizione che hai fatto dell’ itinerario
grazie mille Fabrizio, gentilissimo!!
Ciao, mi chiamo Andrea ho 51 anni e mi piacerebbe fare il camino che ha fatto Stefy: dal Rifugio Bertagnoli a Madonna della Corona.
Sono a chiederti se, gentilmente, mi puoi indicare delle tracce gpx esistenti per seguire tale percorso.
Grazie e buona giornata.
Andrea
Ciao Andrea, mi dispiace ma non ho traccia gps, lo facciamo da tanti anni questo percorso ed è tutto nella testa. Però potrebbe essere un buon spunto per crearla. Grazie e buona serata. Stefy
Ciao Stefy, prima ho letto tutto il tuo articolo, chiaro ed esauativo, poi ho visto lia tua foto e ho capito chi sei 😄, non sono pratico sui social…se si volesse fare il cammino in 3 gg sempre partendo dal Bertagnoli non all’alba si potrebbe dormire al pertica e poi a fosse?
Sarebbe il mio primo cammino e devo ascoltare le mie ginocchia…
Grazie ancora x la lettura, ottimo lo strudel con Carlo 😉.
Nicola
Ciao Nicola e grazie mille :)! E’ il giusto compromesso dividere il giro in tre giorni secondo me. Puoi partire con calma dal Bertagnoli e dormire come hai detto tu al Pertica e il giorno seguente dormire all’Hotel Ombra a Fosse. Se non fa troppo caldo (ma non credo) puoi partire anche dopo mezzogiorno dal Bertagnoli, in 4 orette sei al Pertica. Buon cammino se lo farai 😉
Stefy
Cerco qualcuno che abbia voglia di fare con me questo percorso. Sono lesta sui sentieri di montagna e ho sentito molti pareri entusiasti. Lo farei anche da sola ma preferisco la compagnia. Grazie NATALINA
ciao Natalina, ci sono gruppi che organizzano trekking di questo tipo, prova a informarti sul web. ciao alla prossima!